13 Maggio 2019
CINA – grande successo della visita del Ducato dei Vini
IL DUCATO DEI VINI FRIULANI IN VISITA A PECHINO
Il vino italiano, soprattutto nella sua dimensione di prodotto culturale, trova attualmente in Cina un clima di vivo interesse. Un ruolo determinante è stato svolto dal rosso “Laudato Sie”, che il Papa ha voluto perché sia il segno della sua vicinanza con il popolo cinese. Questo vino, simbolo culturale, costituisce un dono che prosegue quel dialogo antico tra il Celeste Impero e Roma, ed oggi è elemento costitutivo di quel fitto scambio che chiamiamo Diplomazia della Cultura.
Una conferma di questa attenzione ai massimi livelli viene anche dalla recente visita di una delegazione del Ducato dei vini friulani a Pechino. I nobili del vino introdotti dalla loro collega cinese, contessa della contea di Pechino e responsabile dei contatti cinesi del Ducato, Julie Jin, sono stati accolti dalla società di Stato per il settore agroalimentare, il Gruppo COFCO (China National Cereals, Oils and Foodstuffs Corporation), uno dei maggiori produttori al mondo e principale piattaforma d’importazione. COFCO è un gruppo con assets per oltre $ 100 miliardi che solo l’anno scorso, attraverso la sua società di trading internazionale, ha realizzato un valore della produzione per $ 34 miliardi nelle attività con l’estero. Il Gruppo COFCO ha, tra l’altro, il compito di individuare, selezionare, promuovere i vini da commercializzare sul territorio cinese. Ovviamente il mercato cinese del vino, che è in continua espansione, richiede quantità di prodotto che il Friuli può coprire solo con riferimento a peculiari, e qualificate, nicchie di mercato. É stato interessante verificare l’attenzione che i cinesi hanno manifestato nei confronti della regione friulana. L’impressione del duca, Loris Basso, è che attualmente gli imprenditori cinesi oltre che a comprare vini siano intenzionati ad investire nelle aziende. Una circostanza questa che la delegazione del Ducato ha constatato anche in altri incontri con imprenditori cinesi di alto livello (alcuni dei quali insigniti della nobiltà del vino) che hanno manifestato specifico interesse a comprendere nel dettaglio la situazione economica italiana e le condizioni per investire in Italia in sintonia con l’attuale fase di sviluppo dell’economia cinese.
Grazie anche al momento favorevole dei rapporti italo cinesi, la delegazione ducale guidata da Loris basso e composta di una decina di nobili tra i quali il duca emerito Piero Villotta, il segretario generale Alessandro Salvin, la tesoriera Renata Qualizza, l’imprenditrice Mirella della Valle Terraneo e Michela Domenis, è stata ricevuta con grandissimo interesse da imprenditori attivi nel campo dell’editoria, del commercio e dell’industria con la prospettiva di ospitare una delegazione cinese durante una delle prossime diete.
Ma non solo di vino, economia e affari s’è parlato nelle intense giornate pechinesi del ducato.
Il grande artista Si Qiuli ha voluto ospitare la delegazione nella sua enorme villa dove sono esposte alcune delle sue monumentali opere peraltro presenti nei grandi musei del mondo e visitate, in Cina, dalle delegazioni di tutti i paesi che intrattengono relazioni diplomatiche con Pechino. Quadri in ceramica dell’ampiezza spesso di molti metri quadri, dai colori affascinanti e irripetibili. A richiesta della prof. Adriana Ronco, esperta d’arte, Si Qiuli per la prima volta ha aperto il suo grande laboratorio a degli stranieri e si è diffuso a parlare delle tecniche innovative che utilizza. All’incontro che è seguito s’è molto parlato dell’arte italiana e del rapporto tra arte e vino, stimolato anche dalla presenza sulle tavole del vino della pace e del Picolit di Specogna che il Ducato ha portato con sé nella trasferta cinese a significare che il prodotto friulano va illustrato sì, ma soprattutto bevuto.