14 Settembre 2015
Expo, Carso Goriziano
EXPO, CARSO GORIZIANO
Storia, cultura, vini e sapori presentati
in una tavola rotonda alla Cascina Triulza.
Il Carso Goriziano nutre i nostri tre appetiti. Cuore, Mente e Gola.
Tavola rotonda sabato 12 settembre
Il territorio del Carso goriziano è stato proposto ai visitatori dal 7 al 13 settembre 2015 con l’intento di far conoscere uno stile di vita tipico di questa area transfrontaliera dove gli abitanti, abituati
storicamente a un terreno povero, pietroso e arido, sono riusciti, attraverso un’agricoltura familiare, a sviluppare una civiltà contadina autarchica che è oggi fonte di benessere e serenità, anche in
tempo di austerità economica. Un territorio che, nonostante sia stato più volte devastato a causa delle vicende storiche – a cominciare dalla prima guerra mondiale – ha saputo rinascere ed è oggi in fase di rilancio turistico e valorizzazione delle colture tradizionali, sviluppate riappropriandosi del legame con la terra e i suoi frutti.
Sabato 12 settembre, presso l’Auditorium della Cascina Triulza, si è tenuta una tavola rotonda ( “IL CARSO NON È PIÙ UN INFERNO – GIUSEPPE UNGARETTI-UNA RISPOSTA DI PACE AMORE E BELLEZZA AGLI APPETITI DEL CORPO E DELLO SPIRITO” ) per illustrare nei dettagli un territorio che offre oggi, in particolare, uno sviluppo enologico all’insegna della tradizione ma nella quale ha trovato terreno fertile anche la scienza.
Dopo i saluti della dott.ssa Mirella Della Valle Terraneo che ha coordinato ed animato con entusiasmo l’evento , moderato da par suo dal giornalista cormonese Bruno Pizzul ,sono stati presentati i dati della Ricerca Scientifica sui polifenoli del Terrano, mettendo in evidenza gli aspetti salutistici di questo vitigno, in un interessante intervento del professor Francesco Scaglione, docente dell’Università di Medicina, di Milano.
“Dei vitigni autoctoni del Carso di Castelnuovo – ha ricordato tra l’altro Pizzul- parla anche Plinio il Vecchio, nel 77 DC: ad occidente delle bocche del Timavo si maturano poche anfore di un vino negrissimo “Pucinum” che venìva spedito dal porto di Aquileia all’imperatrice Livia, moglie di Cesare Ottaviano Augusto. A questo vino si deve la promulgazione di vita nonostante l’imperatrice fosse di salute cagionevole.
Di seguito sono stati illustrati i prodotti tipici , l’attività agrituristica ed enogastronomica da Claudio Fabbro, agronomo ed enologo , che nella sua prolusione integrata da originali slide ( “Il Carso, battaglie e bottiglie”) ha approfondito anche aspetti tecnici e socio-economici di questa “oasi di agricoltura eroica” in cui si registrano preziose armonie fa tradizioni legate all’agroartigianato famigliare ed altre realtà imprenditoriali che , con forti investimenti , hanno portato nel territorio innovazioni scientifiche e moderne soluzioni ( quali in particolare la micro irrigazione ) che ben si coniugano in una gestione aziendale all’insegna della massima sostenibilità , bellezza e benessere ambientale con evidente crescita qualitativa delle produzioni.
Adriano Zuppel, architetto del gruppo Farecantine, ha parlato dei nuovi modelli edilizi e gestionali del territorio per uno sviluppo sostenibile.
I “Sentieri di Pace” , sono stati presentati in un appassionato e documentato excursus dallo storico Silvo Stok , custode di grande valore della memoria del Carso nella Grande Guerra., che ha ricordato come “sul Carso di Castelnuovo, una piccola località goriziana, furono combattute 6 delle 12 battaglie dell’lsonzo dal 24 giugno 1915 fino ai primi di agosto del 1916, causando 300mila fra morti, feriti e dispersi tra i due schieramenti. Fu proprio qui, in questo anno di guerra, che il giovane fante Ungaretti trovò ispirazione e compose alcune delle Poesie del Porto Sepolto. ln seguito, la stessa zona si trasformò in retrovia di rifornimento e di accampamento militare per il fronte che avanzava verso Caporetto”
Il progetto del Parco Ungaretti costruito all’interno del Parco della Villa Veneta Della Torre Valsassina-Hofer-Hohenlohe, e inaugurato da Vittorio Sgarbi nel 2010, è stato infine illustrato dal fondatore dell’Associazione Amici di Castelnuovo, Gianfranco Trombetta.
A dare il titolo alla tavola rotonda sono state proprio le parole di Ungaretti, Il Carso non è più inferno.
“Il poeta –ha concluso Trombetta- nel 1966 tornò su questa terra cinquant’anni dopo aver combattuto su questa pietraia ‘’Nudata dallo spavento’’ durante la prima guerra mondiale , scoprendola già
profondamente mutata dal tempo in cui aveva composto Il porto sepolto, nel 1916.
All’ evento hanno partecipato diversi giornalisti ed enogastronomi del settore nazionale ed estero nonché produttori ed operatori del settore dell’ Altopiano carsico e dell’ Isontino .
Confagricoltura Friuli VG è stata attivamente presente ai lavori con il prof. Claudio Cressati , l’ ANIOC (Cavalieri d’Italia –Gorizia ) con il cav. Franco Stacul e la PRO LOCO FOGLIANO REDIPUGLIA con il presidente Franco Visintin intervenuto con una folta delegazione .
Al termine, le Associazioni organizzatrici hanno offerto ai partecipanti una degustazione dei vini del Carso e delle Donne del Vino.
L’evento è stato reso possibile grazie alle Istituzioni e Associazioni del territorio: Amici di Castelnuovo con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG. Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia Camera di Commercio di Gorizia, Anci Gorizia, Associazione Cisi Ronchi dei Legionari,
Associazione Obbiettivo Immagine, Associazione Ville Venete, Associazione Le Donne del Vino,Associazione Culturale Bisiaca, Sentieri di Pace, Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei, Le Talpe del Carso, Le Alture di Polazzo Fattoria Didattica, Associazione fare Cantine, Associazioni di categoria della Ristorazione, degli Agriturismi e dei produttori di Vino e di Olio.
Milano Expo, 12 settembre 2015
Nella foto (archivio info@claudiofabbro.it )
-Relatori e rappresentanti Istituzioni ed Associazioni .