La Ducato story
Il Ducato dei vini friulani, in collaborazione con Friuli nel Mondo e il coordinamento di Valentino Boem, organizza nel 1977, per festeggiare il centenario di fondazione della città di Colonia Caroja, il “Charter della vendemmia” con destinazione l’Argentina. Partecipano una sessantina di nobili e, nel corso di una serata di gala, dopo una relazione tenuta da Alfeo Salvador, presidente del Centro regionale per la viticoltura del Friuli Venezia Giulia sul tema “L’Argentina dei vini friulani”, vengono intronizzati ad honorem una decina di nuovi nobili. Il Paese sudamericano si mostra in tutta la sua dimensione come produttore di vini espressi dalla quinta generazione di coloni friulani e veneti. Tutti gli incontri a Buenos Aires, Mendoza, San Juan, Cordoba, Resistencia, Reconquista, Colonia Caroja, Jesus Mariae, Rosario e Mar del Plata sono incontri d’amore, di abbracci, di felicità, di promesse fatte nelle “Bodegas del vino” e sui sentieri ombrosi delle vendemmie. Un secolo prima sono arrivati i coloni che hanno vinto le “pampas”, le boscaglie, la desolazione delle sterminate praterie, la diffidenza degli abitanti del luogo e che hanno superato anche l’incubo dell’evidente sproporzione fra le braccia e la vastità della terra da lavorare. Scriveva, nel 1877, un manifesto di propaganda per l’emigrazione in Argentina: “Colonizzazione della Repubblica Argentina. Cessione gratuita di terreni ai lavoratori agricoli. Prezzi ridotti speciali per emigranti. Partenze da Genova a Buenos Aires. Prezzo ordinario fr. 300 oro, ridotto speciale per l’emigrante fr. 190 oro”. I friulani e i veneti di un secolo fa hanno affrontato questa sfida con un pionierismo coraggioso, costruendo paesi e borgate cui hanno dato nomi che ricordavano la loro terra di origine. Il gruppo del Ducato visita aziende viticole di ogni dimensione, grazie alla cortese collaborazione dell’Istituto Nacional de Tecnologia Agropecuaria e dell’Istituto Nazionale di Viticoltura di Mendoza.
La delegazione vede usare metodi di grande avanguardia, sul piano tecnologico, per la produzione e la raccolta dell’uva. Il Ducato dei vini friulani ha, nel tempo, mantenuto la … politica della trasferta perché, anche di recente, ha organizzato, assieme a Friuli nel Mondo, a Lugano, in Svizzera, un viaggio per aprire una nuova Delegazione. Per l’occasione, in una serata di gala tenutasi nel centralissimo e accogliente ristorante “Parco Ciani”, i vini friulani che hanno accompagnato il ricco buffet hanno fatto la loro bella figura. Vini delle aziende Pittaro, Colutta, Lorenzonetto, Valle, Specogna, Casula con due prosciutti di Zanini di Villanova di San Daniele, anche quelli apprezzatissimi. Una serata organizzata dal Fogolâr Furlan di Lugano e, in particolare, dalla sua presidente Dolores Aloi Bernasconi che è entrata nella rosa dei Nobili del Ticino del Ducato assieme ad Angelo Jelmini, avvocato del Comune di Lugano, a Stefano Barbieri, ristoratore, all’avvocato Roberto Torrente, comandante della Polizia municipale di Lugano. Il Duca Piero I, a proposito del vino, ha detto che è una bevanda che esisteva già prima della Bibbia che deve essere considerato un alimento da consumare con moderazione ed è un prodotto che fa parte della nostra identità friulana. Una campagna di educazione al bere, rivolta ai giovani, è da alcuni anni in atto in Friuli organizzata dallo stesso Ducato. Nel corso del viaggio di andata verso la Svizzera il Ducato ha fatto una interessante sosta all’azienda Ca’ di Bosco, nei pressi di Erbusco, in Franciacorta, 160 ettari, un milione e mezzo di bottiglie all’anno di cui 800 mila di Spumante Brut. Il Ducato dei vini friulani ha partecipato all’incontro organizzato dall’Accademia dei Georgofili, sezione Nord-Est, a Villa Russiz sul tema “Il Collio, armonie autoctone, francesi e mitteleuropee nella piccola Borgogna del Vigneto Friuli”.
Silvano Bertossi