15 Febbraio 2014
In ricordo di Fabio Illusi
Una di quelle persone che non dovrebbero morire mai. È stato un educatore appassionato delle giovani generazioni fino all’ultimo. Fino all’ultimo suo intervento pubblico in teleconferenza (era ormai già debilitato) alla cena di Natale 2013 de “suo” Istituto Renati, nei locali in cui si tengono le sessioni udinesi di Educazione al bere, l’iniziativa del Ducato che mira a far assaggiare, conoscere e discutere il vino fra i giovani. Fabio Illusi è stato subito sostenitore e promotore entusiasta dell’iniziativa. Lui che fu per più di vent’anni preside del Malignani, a contatto ogni giorno con le problematiche e i disagi giovanili, ha afferrato immediatamente la portata educativa degli aperitivi guidati, offerti ai ragazzi con l’intento di far conoscere il vino nelle sue potenzialità alimentari e gastronomiche in alternativa all’uso scellerato che spesso ne fanno coloro che lo assumono come sostanza psicotropa.
Da educatore aveva capito che la strada giusta per affrontare il fenomeno non era quella proibizionistica o della demonizzazione dell’alcool, ma quella della conoscenza, dell’assunzione graduale, della percezione degli effetti che il vino ha sull’organismo di ognuno.
Volle per questo essere in prima fila col suo istituto e con la direttrice, Renata Qualizza, nell’organizzazione degli aperitivi guidati di Educazione al bere mettendo a disposizione le sale della mensa universitaria di via Tomadini a Udine. Non è mai mancato alla presentazione degli eventi ed ha annoverato “educazione al bere” tra i tanti esperimenti educativi di successo della sua lunga vita di educatore.
Per questo il Ducato lo ricorderà sempre fra i suoi benemeriti per questo sono stati numerosi i nobili del vino che hanno partecipato commossi ai suoi affollatissimi funerali.